CEC 2011, cosa non ha funzionato

Congress Europe Congress 2011, la prima volta da oltre 30 anni in Italia. Si è fatto moltissimo, ma ci si poteva aspettare di più.

I numeri:

  • 3 giorni di eventi, più due giorni riservati interamente al Common Europe.
  • 13 sale; l'intero Centro Congresso MilanoFiori.
  • 30 stand 3x3mt per aziende provenienti dal Canada alla Nuova Zelanda, dalla Norvegia a Israele.
  • Oltre 500 partecipanti.
  • Budget per la logistica interamente ricoperto in precedenza dalle quote a carico delle aziende.

 Cosa non ha funzionato, contrariamente a quanto previsto nel Business Plan presentato insieme alla candidatura:

  • l'agenda è stata monopolizzata da IBM e dai Business Partner all'insegna dell'anche noi abbiamo da dire qualcosa su questo argomento.
  • I relatori del Common Italia, quelli che in passato riempivano le sale, hanno avuto spazio solo nella sezione "entry level".
  • Era previsto l'ingresso gratuito, ma poi si è imposto un fee di ingresso elevato, soppresso all'ultimo momento quando, troppo tardi, le prenotazioni sono state riturate.
  • All'insegna del Si è fatto sempre così, si è preteso gratuitamente tutto ciò che si era escluso: coffee-break, pranzi, cene, happy hour, persino gli sbandieratori. Di fatto lo sforamento del budget è dovuto solo a questi costi extra.
  • Qualcuno di IBM, poi, ci spiegherà come siano state spese decine di migliaia di Euro nella promozione dell'evento visto che nessuno ha mai ricevuto una email o un volantino, abbia visto da qualche parte un banner web o uno spazio pubblicitario su una rivista del settore.
  • IBM che all'ultimo minuto dirotta i partecipanti di una propria sezione tecnica verso la propria sede territoriale per non giustificare le poche presenze che avevano invece garantito in abbondanza.

Di fatto ha funzionato soltanto la parte logistica, peraltro in affanno per via di una agenda esclusivamente di tipo commerciale che ha lasciato l'amaro in bocca alle stesse aziende che hanno sostenuto i costi dell'organizzazione del CEC.

Per organizzare un evento così non serviva certo dedicare un anno intero quasi a tempo pieno. La cosa avrà sicuramente dei risvolti nei rapporti tra il Common Italia e il Common Europe.